Cervara

  Frazione di Ascoli Piceno

Marche - Italia

 

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LA CHIESA

 

 

La chiesa di Cervara, dedicata a Santo Stefano Diacono e Martire, risale al XV secolo e probabilmente, da come dicono i più anziani degli abitanti, era stata costruita, più piccola di quella attuale, nella parte più alta del paese, detta appunto Colle della  Chiesa, ove, dicono, fino a circa 70 anni addietro ancora vi erano le tracce perimetrali. Oggi la  chiesa  si trova nella parte bassa del paese e sopra il portale è incisa la data del 1707.  Non si notano sui muri segni di riallacci e questo farebbe pensare che non si trattò di un ampliamento della vecchia chiesa ma della costruzione di una nuova come, appunto viene tramandato. La chiesa, di forma rettangolare è semplice e spoglia. Nel 1969 Augusto Piccioni, ventenne, dipinse direttamente sulle quattro pareti  le stazioni della Via Crucis e sulla parete dietro l'altare un Cristo risorto e una statuina dell'Immacolata. Recentemente Piccioni ha ripreso i lavori pittorici della chiesa ed ha sostituito il Cristo risorto e la statua dell'Immacolata con un dipinto, terminato nel 2004, che occupa tutta la parete. Nella parte bassa sono raffiguranti i Santi Emidio, Antonio da Padova, il patrono Stefano e Martino. In alto, circondati da angeli con sembianze di varie etnie, la Vergine e Cristo risorto.  Ultimamente, all'ingresso, è stata murata sulla parete, a sinistra della porta, una piccola acquasantiera in ceramica dipinta da Gabriella Tosi.

 

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IL BERSAGLIERE SEPOLTO NELLA CHIESA

Questo fatto accaduto all'epoca del brigantaggio ascolano del 1861 si racconta a Cervara, tramandato oralmente, ma è documentato e riportato dagli storici. In quel periodo in Ascoli Piceno erano stati mandati i bersaglieri del generale Pinelli per stroncare la reazione capeggiata da Giovanni Piccioni.  Era il 29 gennaio 1861 quando un gruppo di questi bersaglieri si dirigeva verso il paese di Piedicava. Giunti nei boschi del  versante nord-ovest del Colle Pagliarolo, di rimpetto a Piedicava e Torre Santa Lucia, il caporale maggiore dei bersaglieri Egidio Savi si distaccò dal gruppo rimanendo indietro. Fu immediatamente circondato e catturato da un gruppetto di reazionari capitanati da Giovanni Angelini detto Mappò. Era presente anche Sabatino Angelini di Talvacchia che i briganti avevano costretto a seguirli. Costui cercò inutilmente di convincerli a liberare il militare  che nel frattempo si era aggrappato a lui sperando di impietosirli ma, nonostante le sue accorate suppliche, il bersagliere venne costretto ad allontanarsi da Angelini e  fu immediatamente ucciso. I reazionari denudarono lo sventurato. Si divisero armi, oggetti, vestiario e lo seppellirono nella vicina vigna di Giovanni Pompetti di Cervara.  Il 7 settembre 1861 il cadavere del bersagliere fu riesumato e sepolto nella chiesa di  Cervara.

 

DIPINTO MURALE DIETRO L'ALTARE

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LA VIA CRUCIS

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Sito realizzato da Augusto Piccioni